Motion Tween

( Intercalazione automatica di fotogrammi chiave)

Nasce dalle tecniche dell’ animazione tradizionale spiegate in precedenza: Un oggetto viene disegnato sovradimensionato rispetto all’ area che dovrà essere visualizzata, e poi viene mosso leggermente ogni fotogramma.

Oppure un oggetto potrà essere disegnato su sfondo trasparente, collocato su uno sfondo, e mosso gradualmente.

O ancora : si potrà creare una serie di fotogrammi su sfondo trasparente che rappresentino un’ azione ciclica di un personaggio, che venga eseguita “in place” (sul posto) : ad esempio un ciclo di corsa, o di camminata. Muovendo l’unità animata su uno sfondo statico, oppure muovendo lo sfondo, e lasciando ferma sul posto l’ unità animata, si creerà l’ illusione del movimento in uno spazio.

Il concetto è applicabile anche all’ animazione “stop motion”, quella dei cartoni animati realizzati in plastilina , o costituiti da oggetti meccanici (dei film di Tim Burton, per esempio, o utilizzata per creare personaggi robotici privi di “scheletro umano” in movimento in film anni 80 come Robocop e Terminator).

Qui addirittura le “marionette” hanno uno scheletro metallico, che , mosso leggermente ogni fotogramma, consente la creazione di movimenti (più o meno) realistici.

Con l’ avvento delle tecniche digitali, si è introdotta la possibilità di creare fotogrammi chiavi, e di far calcolare al computer i fotogrammi intermedi:

Sarà impostata, ad esempio : posizione 1 , posizione 2, tempo di percorrenza, e vedremo muovere il nostro oggetto sullo schermo.

Facendo muovere sfondi differenti su base trasparente a velocità differenti, si creerà un effetto di profondità (chiamato “Parallaxe”).

Nell’ animazione 3d, chiaramente, questi concetti si applicano alle 3 dimensioni.

Quindi un oggetto potrà essere mosso anche nella dimensione della profondità, creando l’ illusione che si allontani o avvicini rispetto alla nostra inquadratura.

Anche la telecamera potrà essere mossa da un punto all’ altro della nostra scena, creando “carrellate”, o viste in soggettiva per il nostro ipotetico personaggio.

Come nell’ animazione stop motion, e nel teatro di marionette, anche i personaggi digitali 3d potranno essere dotati di un’ ossatura: uno scheletro costituito da punti di rotazione e e traslazione, che, mossi, andranno a muovere il personaggio all’ interno del quale sono costituiti.

Un esempio di animazione creata con questa tecnica: l' uomo si muove seguendo il tracciato: In questa maniera si creerà l’ illusione della corsa.

In seguito un tutorial base, per far capire meglio quello di cui sto parlando.

Tutorial base - animazione motion tween con flash

video unico: